venerdì 23 luglio 2010

RISIKO

L'estate con le sue calde serate può indurre allegre brigate ad indullgere ai tavoli da gioco piuttosto che spendere ancora energie fisiche in giro per i sobborghi cittadini (almeno dopo una certa età).

E dunque ci si ritrova attorno ad un tavolo e se non è Trivial è Risiko. Risiko è un gioco strategico in grado di tirare fuori il peggio di ciasscuno di noi: durante le sue partite (che secondo le istruzioni possono andare dai 60 ai 300 minuti) si rischia di vedere un variopinto bestiario comportamentale umano.

Ma la cosa interessante è che ho scoperto giusto ieri che esiste una versione di Risiko ambientata nell'antica Roma.

S.P.Q.Risiko!
Ambientata nel 300 d.c. durante il periodo dell'SAnarchia Militare, negli anni che vanno dal regno di Massimino il Trace a quello di Diocleziano (famose le sue Terme, fatte costruire dagli schiavi cristiani e che trovate tutt'ora appena fuori dalla stazione Termini) che arrivo alla creazione della Tetrarchia.
Per approfondire ecco il link
http://it.wikipedia.org/wiki/Anarchia_militare

La cosa più notevole resta comunque l'ampiezza della pagina di Wikipedia dedicata al gioco, creato, pensate un po' nel lontano 1959.
http://it.wikipedia.org/wiki/RisiKo!

E INFINE LA DOMANDA che tutti i giocatori di Risiko si pongono: ma dall'Egitto si può attaccare il Medio Oriente attraverso il canale di Suez?

mercoledì 21 luglio 2010

Il Trivial Pursuit, la Geografia e il Titano


Pochi giorni fa, tra i consueti nugoli di zanzare, si giocava a Trivial Pursuit, famoso gioco da tavola con svariate centinaia di domande sugli argomenti più strani, nonchè ottimo modo per caricare il cervello di nozioni fondamentali, come per esempio sapere che la Danimarca è il maggiore consumatore europeo di caffè.

Ad ogni modo, la partita si è conclusa più o meno verso le due di notte, con la vittoria del mio amico P., enciclopedista del gruppo, dotato di una memoria elefantina e con un hobby particolarmente curioso: quello di portare sempre con sè, nella "salle de bain" (il francese attutisce il colpo) un Atlante. E questo sin da quando aveva 5 anni.

Lettura stravagante.

Ora aldilà dell'aneddoto, rifletto sul fatto che la nuova riforma della scuola, toglierà completamente lo studio della geografia dagli istituti superiori. Perciò formeremo generazioni di persone che non potranno giocare a Trivial Pursuit, che non sapranno che Tegucigalpa è la capitale delle Honduras, che non sapranno dove sono le Honduras e via dicendo.
Poca cosa, si dirà. Eppure la geografia, e lo studio della cartografia, non solo è antichissima, ma è costata enormi fatiche e talvolta anche il sangue a molti studiosi. Tra questi Gerardus Mercator, cartografo del 500 autore della famosa "proiezione di Mercatore", che fu accusato di eresia.
http://www.watchtower.org/i/200904b/article_01.htm

Un peccato a mio avviso non studiare più la geografia, materia che da sempre aiuta ad immaginare animali, fiumi catene montuose. Almeno ogni tanto, abbiate il buon senso di consultare il bellissimo sito della National Gepgraphic, un piacere per gli occhi, non solo per la mente.

http://www.nationalgeographic.com/

Ultima cosa: i nostri Atlanti, prendono il loro nome dal Titano omonimo (nome cleato sulla radice tl= sostenere), punito da Zeus per aver ordito contro di lui durante la rivolta dei titani, e punito col castigo di dover reggere sulle spalle la sfera celeste o, secondo alcune varianti, il mondo intero. Alla fine, Perseo, gli mostra la testa della Gorgone, che pietrificandolo lo trasformo nella catena dell'Atlante, che forse non avete idea di dove si trovi... da lì, il gigante continua la sua fatica.

lunedì 19 luglio 2010

Via D'Amelio e Paolo Borsellino


Ormai 18 anni fa, in via D'Amelio, via relativamente centrale di Palermo, trovava la morte il giudice margistrato Paolo Borsellino.
Su questa strage e su quella che la precedetto di solo 57 giorni, la strage di Capaci , nella quale rimasero uccisi il giudice Falcone con la moglie e parte della scorta, si indaga ancora, per svelare quali siano stati i movimenti collusivi tra Stato e Mafia.

Chi è venuto alla conferenza di Giuseppe Ayala, ricorderà dalle parole dello stesso prefetto il profilo i quest'uomo coraggioso.

Intanto, penso, importante è non dimenticare, conoscere, sapere , indagare fatti lontani da voi (18 anni ormai!), ma che hanno cambiato la storia del nostro Paese.

Tra le centinaia di pagine relative alla vicenda, vi rimando ad una delle più attendibili e filologicamente curate, quella del programma "La Storia Siamo Noi"
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=674&
Pensate solo che pochi giorni fa sono state danneggiate le statue dei due magistrati. Segno di disprezzo ancora da parte della malavita, ma sicuramente anche segno di paura, per quello che due uomini soli, hanno potuto fare contro Cosa Nostra e il crimine.

venerdì 9 luglio 2010

Momentaneamente Assente

La grotta di Dikti chiude il proprio antro per una decina di giorni
e augura a tutti delle buone vacanze.

a presto

LB

lunedì 5 luglio 2010

Il pittorialismo e la prima Fotografa


Come promesso, ritorno su alcune pillole di storia della fotografia, per chiudere il cerchio, se così si può dire. Avevo detto sarei tornata sul pittorialismo e dopo un paio d'ore di studio, posso giungere ad un'umile sintesi del concetto.

Scopro che il movimento affonda le radici nel XIX secolo, e si genera per una reazione volta a tentare di nobilitare la fotografia, portandola dal livello di tecnica (techne, anche se, ricordiamolo,nel mondo antico non si percepisce una vera differenza tra il nostro concetto di artista e quello di artigiano, e così ancora poi per molti secoli) al livello di arte.
« [..] nobilitare la Fotografia e di assicurarle il carattere e le qualità di una grande Arte combinando insieme il reale e l'ideale e nulla sacrificando della Verità pur con tutta la possibile devozione alla Poesia e alla Bellezza [..] »


Il movimento, essenzialmente britannico, punta a rendere le fotografie simili ad oere d'arte, a tal punto che alcuni fotografi vengono accusati di plagio. Annoverato nelgruppo compare però anche lo statunitense Afred Stieglitz, fondatore del Camera Club. I pittorialisti lavorano molto nella fase della postproduzione, utilizzando delle particolari tecniche di stampa (dimensione per voi ormai lontana, quella della camera oscura, ma se ne aveste l'occasione andate a fare l'esperienza: vi assicuro che ne vale la pena) utilizzando stampe con bromuro o su lastre gommate (resto vaga per prudenza).

Ma questo movimento divenne famoso anche per aver annoverato tra le fila quella che probabilmente è da considerarsi la prima fotografa Julia Margaret Cameron. La Cameron comincia a lavorare all'età di 48 anni, e ispirandosi al movimento pittorico dei Preraffaeliti, ritrae, affidandosi al celebre effetto flou, soggetti femminili,che incarnano una sorta di eterno femminino, dee, ninfe sospese in sfondi mossi e fluidi, appunto, che conferiscono ai soggetti stessi una sostanziale dimensione di atemporalità.
In alto, una sua celebre foto.

Vi lascio i link delle fonti, dovre troverete molto di più di quanto io abbia scritto.
http://en.wikipedia.org/wiki/Alfred_Stieglitz
http://www.donneconoscenzastorica.it/incontri/cameronbritish.htm
qui sotto, tutte le foto della Cameron, al museo Paul Getty

http://www.getty.edu/art/gettyguide/displayObjectList?maker=2026

mi è sembrata una cosa molto interessante, spero piaccia anche a voi.


sabato 3 luglio 2010

Gruppo f.64


Costretta a rimandare la partenza causa consegna dei diplomi, posso indulgere ancora per qualche giorno alla scrittura telematica.

Torno questa volta a cogliere lo spunto dalle fotografie che scorrono sulla destra dei nostri schermi, per parlare un po' di storia della fotografia.

Il Gruppo f.64 fu un gruppo di fotografi riunitisi nel 1932 decisi a opporsi a quelle che allora erano le tendenze fotografiche dell'epoca (tra cui si può ricordare la celebre corrente del pittorialismo -nei prossimi giorni ci tornerò -) proponendosi di creare una fotografia diretta definita appunto straight photography.
Il nome del gruppo "f.64" si riferisce al grado di apertura minimo del diaframma che permette di scattare foto dove, per dirla in termini semplici, sia tutto a fuoco, evitando la tecnica del flou, tanto cara invece al pittorialismo.

Ideologicamente ci troviamo in un periodo, gli anni 30 appunto, dove la fotografia aveva cercato di reagire al giudizio di arte subalterna, sviluppando tramite il pittorialismo la possibilità di "interpretare" la realtà, frammentandola, sconvolgendola, sfumandola. Il gruppo f.64 si fonda sul principio di indipendenza della fotografia e del fotografo. Il gruppo vuole fare quella che viene definita "pura fotografia", sul principio secondo cui "mentre la fotografia non può mentire, i bugliardi possono fotografare". La fotografia dunque racconta e non interpreta, e deve perciò rinunciare a tutti gli effetti dati dagli obiettivi pre-esposti, filtri o stampe particolari: al fotografo il racconto, tramite l'utilizzo solitamente della pellicola B/N.
Lascio qui, oltre ad una foto di Ansel Adams, fondatore del gruppo, due link, tramite i quali potete prendere visione di alcuni dei lavori dei massimi esponenti del movimento.
Per questo post, mi permetto di ringraziare per i suggerimenti, le spiegazioni approfondite e i materiali H. V.d.G., perchè non si finisce, e non si finisca, mai di imparare. LB


venerdì 2 luglio 2010

Zanzara


Sarà che sono qui in mezzo agli "zampironi" (si chiamamo così in italiano?), tra le volute azzurrine dei loro fumi e tra poco penso straparlerò come la Pizia di Delfi sulla faglia sulfurea, ma non riesco a non pensare alle zanzare.

Zanzara deve la sua origina a questioni di tipo onomatopeico e ricorre abbastanza simile nelle lingue europee, dal rumeno tezarìn, al tedesco antico zinzila, mentre l'arabo si riferisce con zemzem alla piccola creatura. Quello che però veramente mi incuriosisce è che in latino si dica Culex, e non si sa perchè: il mistero si infittisce poi se si pensa che da culex deriva il termine italiano cugino....
sono fastidiosi come zanzare?
la radice rimane in italiano nel verbo zirlare, il verso dei tordi. (anche qui vorrei aggiungere qualcosa, ma taccio)

Qui in Italia le cose vanno abbastanza bene, dal momento che sembr ci siano solo zanzare Comuni (le culex) e le cosiddette "tigre" (una mi sta pungendo in questo momento, ma dubito che se le chiedessi quale sia il suo nome scientifico mi risponderebbe...e poi non si parla con la bocca piena.). Anche da noi però le zanzare sono vettori di malattie come la filaria. Quando però le cose anche qui andavano male, e il Veneto era un palude, c'erano anche le Anopheles, vettori della malaria e di altre malattie (nelle zone Africane) dai nomi suggestivi ma dagli effetti tragici ( vedi Il Virus del Nilo Occidentale o la Febbre della Rift Valley o la o'nyong'nyong).
L'emofagia è tipico solo delle femmine che per altro usano il sangue per nutrire le uova, dal momento che loro si nutrono di linfe e pollini dei fiori (questo quasi mi impietosisce: cosa non fanno le madri per i figli...e i padri?le zanzare maschio come passano la vita? )

questa trovata in giro per internet:
Un canarino si posa su di un ramo. Accanto a lui vede un cane e gli chiede: "E tu chi sei?"
E lui risponde:"Sono il cane lupo."
Il canarino divertito gli risponde:"Che dici! O sei cane o lupo!"
Il cane lupo pazientemente gli spiega che nel passato un lupo ed un cane si sono accoppiati dando origine alla sua razza.
Soddisfatto il canarino svolazza per poi posarsi su un altro ramo dove incontra una zanzara…
"E tu chi sei?" chiede il canarino alla zanzara.
"Sono la zanzara tigre" , risponde la zanzara.
Il canarino: "Mava****lo!"


ultima cosa interessante, sono i nomi vernacolari con cui in Italia ci si riferisce alle zanzare : qui in veneto sono attestate le varianti sginsàła, sginzàla, musàto , in Puglia zambène, zambàn, zambèune, zenzale, ciampan, in Emilia sarabìga, e in Sardegna muschitu, zinzula.