domenica 24 marzo 2013

Lettera al figlio (Nazim Hikmet. poeta turco)

Ragazzo mio,
io non ho paura di morire.
Tuttavia, ogni tanto
mentre lavoro
nella solitudine della notte,
ho un sussulto nel cuore,
saziarsi della vita, figlio mio,
è impossibile.
Non vivere su questa terra come un inquilino,
o come un villeggiante stagionale.
Ricorda:
in questo mondo devi vivere saldo,
vivere
come nella casa paterna.
Credi al grano,
alla terra,
al mare
ma prima di tutto - all'uomo.
Ama la nuvola,
il libro
la macchina,
ma prima di tutto - l'uomo.
Senti in fondo al tuo cuore
il dolore del ramo che secca,
della stella che si spegne,
della bestia ferita,
ma prima di tutto - il dolore dell'uomo.
Godi di tutti i beni terrestri,
del sole,
della pioggia
e della neve,
dell'inverno e dell'estate,
del buio e della luce,
ma prima di tutto -
godi dell'uomo.

lunedì 18 marzo 2013

Pensare al dopo (lavoro 4CL LL)

La quarta si impegna qui in un?attività letteraria che ha occupato molte delle più grandi menti delle storia della letteratura,ovvero, la composizione di un auto epitafio.

Buona lettura

mercoledì 6 marzo 2013

Una favola di Igino

Mentre attraversava un fiume, l’Inquietudine scorse del fango argilloso, lo prese pensosa e cominciò a modellare un uomo. Mentre considerava tra sé e sé che cosa avesse fatto, sopraggiunse Giove; l'Inquietudine lo pregò di infondere lo spirito nell'uomo, cosa che ottenne facilmente da Giove. Ma siccome l'Inquietudine pretendeva di dargli il proprio nome, Giove glielo proibì e disse che invece bisognava dargli il suo. Mentre l'Inquietudine e Giove disputavano sul nome, si fece avanti anche la Terra, e sosteneva che bisognava imporgli il suo nome, dal momento che essa aveva fornito il proprio corpo (per plasmarlo). Allora presero come giudice Saturno; ma Saturno decise diversamente: "Tu, Giove, poiché infondesti lo spirito, dopo la morte dell'uomo riceverai la sua anima; tu, Terra, dato che fornisti la materia, riprenderai il suo corpo; l'Inquietudine, siccome lo ha modellato per prima, lo possieda per tutta la vita. Ma, dal momento che c'è disaccordo sul suo nome, sia chiamato uomo, perché fu creato dall'humus".

Ma dopo tutta questa storia, come si dice alla fin fine quello che qui è stradotto come Inquietudine? e qual è poi il senso ultimo di questa strana ed INQUIETANTE favola?