domenica 29 settembre 2013

Evoluzione Vampiresca

Il modo in cui un soggetto, o un concetto viene solitamente rappresentato si chiama iconologia. E lo studio iconologico può essere applicato a qualsiasi campo. Eccone un esempio (visto che in classe, nelle quinte, si sta parlando anche di romanzo Gotico) relativo all'immaginario del Vampiro.

Che il mostro notturno succhiasangue sia una proiezione dello storico Vald Tepes, dovrebbe essere cosa nota a tutti, ma credo sia interessante vedere come il cinema ne abia progressivamente mutato i confini e i caratteri.

Eccone una delle prime: il Nosferatu di F. Von Murnau. Bianco e nero a parte, mi pare che le caratteristiche rimandino ad un essere solo lontanamente umani, con mani deformate da artigli da belva, orecchie grandi e , cosa che qui non si vede, i canini , i denti acuminati tipici dei vampiri, posti al posto degli incisivi.



La seconda immagine è quella del celebre Dracula di Bela Lugosi. Qui sono decisamente più marcate le caratteristiche umane, ma compare più forte la connotazione del "conte", rimarcata dall'abbigliamento impeccabile, nonchè dai capelli impomatati e pettinatissimi, prii di scriminature.



Questa successiva è l'iconologia del Dracula di Coppola, che già marca delle differenze, mantenendo sì alcuni aspetti beluini, ma proiettando un'immagine del conte in stile direi abbastanza dandy, un'immagina alla moda (del tempo), raffinata, ed a seguir la trama della storia, un mostro dotato di sentimenti. Ma proseguiamo.



E' il film "Intervista col Vampiro" pieni anni 90, a stravolgere in modo determinante l'aspetto e l'idea che ruota attorno al mostro. Ad interpretare le parti dei protagonisti sono infatti due degli attori statunitensi ritenuti più fascinosi, i cui nomi penso sia inutile citare. Il vampiro entra così nell'immaginario della bellezza, che unita al fascino del male, propone una miscela conturbante.


Ultimo passaggio, necessario, è quello della fortunata saga di Twilight, che propone, come ultimo passo un vampiro decisamente giovane, decisamente inserito nella società e ben disposto a commerci col genere umani che prescindano, o vadano comunque altro, il fonte puramente ematico.


Ecco dunque, come in un secolo, il secolo breve del 900 è cambiata, per sommi capi e senza pretesa di esaustività nè di completezza, l'iconologia del vampiro. Resta da capire il perchè,da indagarle cause del motivo per cui stornare l'elemento paura da una figura che da sempre da secoli, la incarna, una figura che da sempre viene legata all'orrore, alla brutalità, al gesto sanguinario? Non è che anche le paure del genere umano stiano cambiando? Che i grandi conflitti, le guerre, le armi di distruzione di massa, i popoli sterminati, stiano mandando definitivamente in soffitta gli uomini neri creati dalla tradizione medievale? Cosa ne pensate?

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