Non potendo limitarmi ad una vera e propria recensione, faccio notare come lo schema della fabula di questo bel film, si snodi però più come un romanzo di formazione che come una vero e propria favola identificabile secondo i celebri schemi del formalismo russo. Alla mancanza di un cattivo vero e proprio, risponde dunque la crescita interiore della riccioluta protagonista, che stravolge il clichè della conquista della mano della protagonista.
Notevoli anche gli altri due topoi, affini, che si ripropongono nel film, quello della strega e dell'incantesimo, entrambi rinfrescati da una rilettura decisamente ironica ed al passo con i tempi.

Un Bildungsroman insomma... ;)
RispondiEliminaMartina P.
Esattamente quello! :)
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