mercoledì 17 ottobre 2012

Del non studio

Mi accingo a proporre una questione spinosa, che potrebbe anche cadere nel silenzio, ma che nonostante tutto desterà interesse. E' un problema che ho sollevato pochi giorni fa in una delle classi, con tutto l'armamentario dello sdegno che un insegnante deve dimostrare in questi casi.

Ad ogni modo, la disaffezione allo studio, la difficoltà nello spendere il tempo su quelle che una volta si definivano le "sudate carte" e che oggi sembrano invece ben lontane dal raccogliere i rivoli della fatica dele vostre fronti.

Scherzi a parte, pernso sarebbe UTILE discuterne, magari scambiando opinioni diverse e confrontando metodi diversi, questo trasversamente sui cinque anni di studio. Parlare delle proprie frustrazioni da studio ha sempre un effetto terapeutico, di tentativi andati a cattivo fine ne abbiamo tutti esperienza, e parlarne con gli altri fa bene. Intervenite, lasciatemi la vostra idea, non importa se in forma anonima oppure no.

8 commenti:

  1. Buongiorno Proff,
    io lo posso dire a cuore aperto: studiare mi piace. Mi piace imparare cose nuove e forse è questo il porblema. Il voler sempre andare un po'più in là, cercare di conoscere il più possibile alla fine rende il mio sapere superficiale e generico, niente di specifico, solo tanta sabbia, forse. Invece di pensare alla quantità degli ambiti dovrei essere invece più approfondita, ma non le nascondo che a volte vedersi girare attorno sempre le stesse cose è tremendamente noioso e la voglia di riprendere per l'ennesima volta quelle regole di grammatica, per esempio, che proprio non vanno giù, diventa minima. Ci vorrebbe qualche stimolo in più, qualcosa che faccia dire "wow" anche davanti alla solita sintassi...

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  2. oh, che bello, finalmente qualcuno scrive, e a quanto pare scrive anche riferendosi direttamente alle nostre due lingue morte.

    L'utima frase metterebbe in croce chiunque devo dire. Ho pensato, cercato di pensare, moltissime volte a come rendere più accattivante la sintassi, tuttavia senza enormi risultati. per quanto mi sforzi di alleggerire la spiegazione in clsse, rimane che, quando siete a casa nel chiuso delle vostre camerette, rimanete da soli di fronte alla regola sintattica.
    Posso solo aggiungere la mia visione della cosa, quello che è statao anche quando avevo la vostra età: io ho sempre provato il piacere del "solutore", cioè di chi risolve il gioco. di conseguenza per me il riconoscere la regola sintattica all'interno del testo, era uno dei passi del gioco, e non so dire di preciso perchè, ma mi provocava (anche ora a dire il vero) una pienissima soddisfazione.

    Ma il problema rimane, ovvero questo atteggiamento che descrivo, è sicuramente personale.
    Chiedo io aiuto. Avete qualche consiglio per me? ne vogliamo discutere?

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  3. Io, per esempio, provo lo stesso sentimento che prova lei nel momento in cui sono di fronte a una operazione matematica, l'unica differenza, forse, è che se in matematica trovato il problema ci sono mille soluzioni, in greco e latino la soluzione è unica, se non la conosci non puoi aggrapparti al semplice intuito o a una pura logica, ci deve essere uno studio accurato.

    Io penso che la sintassi sia fantastica, le regole della grammatica sono il mio pane quotidiano dalla mia infanzia, ma non riesco a capire perchè, se con quelle italiane posso giostrarmi con risolutezza, ho come un blocco davanti a quelle delle altre lingue, morte o vive che siano. A questo punto credo che, almeno per quanto riguarda me, un continuo rifarsi a strutture simili in italiano sarebbe la cosa migliore, anche se, mi rendo conto, non è certo una cosa poi così fattibile...

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  4. Per me le regole di grammatica italiana, greca e latina sono il mio pane quotidiano, non potrei farne a meno. Io se devo imparare qualche regola che proprio non riesco a ricordare mi invento una canzoncina o una filastrocca. Sembrerà banale ma mi aiuta molto.
    Approfitto di questo commento per chiedere alla professoressa se per favore mi può consigliare un sito web che racconti miti greci e cretesi, per esempio quello di Teseo e il Minotauro. La ringrazio.

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  5. L'utilizzo della tecnica "cantilena" è assolutamente ottima, me ne avvalevo anch'io quando ero al liceo, e anche adesso talvolta mi ripeto in testa strane formule in acristico che riassumono interi paragrafi di regole applicative.

    quanto ai siti dedicati alla mitologia, trovarne di seri è veramente molto difficile, uno dei pochi è questo http://www.miti3000.it/. per lo studio della mitologia è tutt'ora meglio affidarsi a qualche libro serio, perchè l'argomento si resta con eccessiva facilità a banalizzazioni e divulgazioni, nvece noi al classico, dovremmo trattarlo molto seriamente, ricordando che si tratta di un fenomeno culturale di stampo religioso ed antropologico, ben lontano da ogni dimensione fiabesca.

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    1. La ringrazio tanto per la valutazione del mio sito. Le ricordo che miti3000 ai suoi visitatori offre una vasta biblioteca a tema classico.
      Cordialità
      R.F.

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  6. ooohhh... non so chi tu sia ma oggi sei stato sgammato in pieno colpo!!! cioè, questo commento appare proprio il giorno prima della consegna in classe dell' esposizione del mito... una coincidenza?

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  7. Grazie per le informazioni riguardanti i miti.

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