lunedì 25 aprile 2011

Chernobyl

Voi siete molto giovani e Chernobyl non può appartenere alla vostra memoria. Ma domani saranno passati esattamente 25 anni da quella notte a cavallo tra il 25 e il 26 aprile, durante la quale ci fu l'esplosione. Non fu detto nulla per molti giorni, il governo russo (allora la Russia era ancora unita) non fece trapelare nessuna notizia fino a quando non fu costretta dai rilevamenti degli svedesi. Furono mandate squadre intere di uomini a spegnere l'incendio di Chernobyl, e morirono quasi tutti nel giro di pochi anni. I soldati dell'Armata Rossa furono mandati a rimuovere le scorie radioattive prima del posizionamento del sarcofago sul reattore, lavorarono ciascuno per non più di tre minuti, sufficineti però a contaminare tutto il corpo e a causare l'insorgenza di uscioni chimiche e di tumori.
Io ricordo chiaramente quei giorni; era primavera e mamma impedì a me e al mio migliore amico di andare a giocare fuori; non ci lasciarono uscire per giorni da casa, per un anno non si mangiarono funghi, pochissima insalata, la provenienza di qualsiasi tipo di cibo dovette essere controllata scrupolosamente.
Poi la verità cominviò a trapelare, cominciarono ad arrivare immagini delle conseguenze di quello che era sembrato un incendio. quei filmati, quegli scatti fotografici penso abbiano segnato la memoria della mia generazione. Ne ho raccolte alcune qui sotto, ma è stato difficile. Vi basterà digitare il nome di Chernobyl per vedere le mostruosità prodotte dalle radiazioni nucleari di quella centrale.
Con l'errore di Chernobyl si sono condannate a morte già 10.000 persone, la zona è completamente disabitata, solo pochi vecchi sono tornati in città per morire lì, nessun altro, a parte lupi e orsi. 
Gli alberi attorno a Chenobyl quell'anno cambiarono colore, divennero tutti rossi, poi morirono. Le persone, gli animali, da lì e negli anni successivi nacquero malate o con gravissime deformazioni fisiche. 
Per noi fu un incubo da bambini, a 25 anni di distanza, quel ricordo del girdino negato da mamma e papà diventa la consapevolezza da adulti della gravità di decidere del futuro altrui.

Chissà cosa ci lascerà Fukushima

1 commento:

  1. Queste immagini fanno veramente riflettere... Come sempre, grazie prof.

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