
La pianta della città, pertanto, previde strade ampie e diritte che si intersecavano ad angolo retto. La leggenda vuole che fosse talmente tanto ambia la superficie della città, che gli architetti finirono il gesso per disegnare le fondazioni. Temendo la reazione di Alessandro, allora, ricorsero alla farina destinata agli operai, il che fu interpretato come un presagio di ricchezza e di prosperità.

Alessandria era stipata di magazzini e impianti portuali. Un molo con tantissime arcate, chiamato Eptastadion, si snodava per ben 1500 metri e veniva utilizzato per frenare la corrente del mare. Esso creava due porti ben distinti: il Portus Eunostos (o Buon Ritorno) ed il Portus Magnus. Alle due estremità del molo si apriva un canale che collegava i due porti e veniva percorso da piccole imbarcazioni.
La città era divisa da due strade che si incrociavano ad angolo retto. La via principale si chiamava Canopica ed era larga circa 30 metri. I romani l'arricchirono da due porte, quella del Sole ad est e quella della Luna ad ovest. A nord sorgevano il Museo, i Palazzi, la Tomba di Alessandro e quelle dei Tolomei. A sud, invece, si stagliava una collinetta artificiale chiamata Paneion (Santuario di Pan) che permetteva di godere di una vista panoramica sulla città.
Sopra la pianta della città e la ricostruzione del Portus Magnus
Ma che bello questo approfondimento!
RispondiEliminaCiao a tutti!! sono una ragazza spagnola. Vi scribo perchè stò facendo un'indágine su l'Alessandria e mi è molto piaciuto il vostro laboro. Vorrei poter prendere qualche informazione e anche le vostre foto, ma ho bisogno di sapere da dove l'avete preso. Non so se sarebbe possibile. Se volete, mi potete contattare sul'indirizo: belenarei@gmail.com
RispondiEliminaGrazie mile per la vostra collaborazione.