Ehi, Prof.

Prima di darmi a letture impegnate, la fine dell'anno scolastico richiedeva un attimo di decontaminazione letteraria. Acquisto per caso (sconto del 40%) un Apelphi, casa che notoriamente dà garanzia di una certa piacevolezza in ogni caso, "Ehi, Prof." di Frank MacCourt, Emigrato irlandese in America, passato dal porto, dove lavorava come scaricatore, alla cattedra di un liceo di New York. (tra parentesi - letteralmente - l'autore afferma che fare lo scaricatore fosse meno faticoso).

Le prime cento pagine sono trascorse veloci e piacevoli, con qualche chicca di saggezza:

"...Joey è il portavoce. In tutte le classi ce n'è uno, come c'è il piantagrane, il buffone, il baciapile, la reginetta di bellezza, il volontario del sempre e comunque, lo sportivo, l'intellettuale, il figlio di mamma, il mistico, l'effeminato, l'innamorato, il critico, lo stronzo, il fanatico religioso che vede peccati dappertutto, il meditabondo che staseduto con gli occhi bassi all'ultimo banco, il cuorcontento, il santo che trova il lato buono in tutte le creature."

Ma Frank MacCourt, non si limita alle sfaccettature degli allievi

"Nell'aula di una scuola superiore uno diventa un sergente istruttore, un rabbino, una spalla su cui piangere, un cerbero, un cantante, uno studioso di second'ordine, un impiegato, un arbitro, un pagliaccio, un consulente, un censore d'abbigliamento, una guida, un apologeta, un filosofo, un collaboratore, un ballerino di tip-tap, un politico, un medico, un fesso, un vigile urbano, un prete, un padre-madre-fratello-sorella-zio-zia, un ragioniere, un critico, uno psicologo, l'ultima goccia che fa traboccare il vaso"

Chissà se vi riconoscete, chissà se ci riconoscete.