giovedì 8 aprile 2010

4SCT...il giorno della Civetta


"La mafia era, ed è , altra cosa: un sistema che in Sicilia contiene e muove gli interessi economici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel vuoto dello Stato (cioè quando lo Stato con le sue leggi e le sue funzioni, è debole o manca) ma "dentro" lo Stato. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta.Il giorno della civetta, in effetti, non è che un per esempio di questa definizione. Cioè: l'ho scritto, allora, con questa intenzione. Ma forse è anche un buon racconto"

queste poche righe sono tratte dalla postfazione del racconto che leggerete (ve ne prego) e che spero, ed ho buon motivo di confidare in questo, vi piacerà

Vi lascio qui il link alla collocazione isbn del libro.
Lo trovate in Edizioni Adelphi per pochi euro, oppure in biblioteca. Potete anche ordinarlo su internet, dicono che arriva in un paio di giorni e per le esperienze di spedizioni che ho io è sempre stato vero. se vi metteste d'accordo risparmiereste...ma vedete voi.
Vorrei poi che lasciaste qui sul blog le citazioni del libro che ritenete migliori, perciò vorrei che lo sottolineaste e ne prendeste nota. Mi piacerebbe anche avere la possibilità di leggere quanche vostra opinione di seguito alle citazioni.
Ovviamente sono disposta a corrispondere la buona volontà per questo lavoro con valutazioni positive o piccoli sgravi dato che il nostro stato di regime mi permette enormi libertà.


1 commento:

  1. Comincio io, così vediamo che voto posso mettermi...:

    "e intanto pensava a quei confidenti che erano rimasti, sotto un leggero strato di fango e di foglie secche, nelle rughe dell'Appennino; miserabili uomini, fango di paura e di vizio (...). la sola cosa umana che avessero era questa agonia in cui, per loro stessa viltà, si dibattevano; per la paura di morire ogni giorno affrontavano la morte: e infine la morte scoccava, finalmente la morte, ultima, definitiva, unica morte, non più il doppio giuoco, la doppia morte di ogni ora."

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